Electrical Rain
Decadency of Soul - 2008
Gli Electrical Rain sono un gruppo thrash metal di Caltanissetta, al primo lavoro in studio ed alla prima intervista per TrueSicilia. Ci fa molto piacere intervistarli, sia per il settore musicale da essi proposto, che in Sicilia è piuttosto inconsueto - quindi ancora più gradito, visto che si differenzia dai soliti clichè - sia per l’attenzione che hanno dedicato al nostro sito, impossibilitato a crescere senza l’interesse e la cooperazione degli artisti, dato che non basta il supporto, pur importante, dei semplici sostenitori.
Buongiorno a tutti e complimenti per il vostro esordio discografico! Per prima cosa, gradirei da voi una breve biografia degli Electrical Rain, in modo da rendere note le vostre tappe fondamentali a tutti quelli che non vi conoscono ancora.
Risposta: Abbiamo iniziato verso la fine del 2004, quasi per gioco, trascorrendo i sabati suonando alcune cover rock e successivamente metal nel garage del batterista; poi verso giugno 2007, una volta raggiunta la formazione definitiva abbiamo deciso di dedicarci alla composizione vera e propria di pezzi. Così, dopo circa un anno di lavoro è venuto fuori il nostro primo lavoro.
Com’è nata la scelta di un settore come il thrash, al giorno d’oggi immeritatamente trascurato, a mio parere?
Risposta: Crediamo opportuna una precisazione riguardo al nostro genere musicale: è vero che si tratta di uno stile che presenta elementi prevalentemente thrash, ma non è possibile negare che in esso trovano spazio numerose influenze provenienti da molteplici rami del metal.
Noi ci impegniamo sempre nel mischiare insieme un sacco di cose!
Inoltre non si è trattato di una vera e propria scelta riguardo al genere: durante la composizione non seguiamo nessun tipo di canone impostoci da nessuno e il risultato finale è assolutamente naturale.
So che il demo è un mini-concept sul tema della decadenza dell’anima dopo la morte; ce ne parlate più in dettaglio?
Risposta: L’argomento del nostro demo non è in specifico quello della decadenza dell’anima dopo la morte; il titolo esprime in maniera molto implicita non solo il tema in questione, ma anche la crisi nella quale può incombere chiunque quando viene a conoscenza di ciò che gli riserva il mondo in fatto di sofferenza, corruzione e ciò che è negativo in generale.
Ho visto sul vostro sito che la copertina è differente da quella che avevo descritto a suo tempo: vorrei sapere come mai l’avete cambiata e cosa rappresenta quella nuova, un po’ meno immediata rispetto alla precedente?
Risposta: I motivi che ci hanno spinto a cambiare l’immagine rappresentata sulla copertina sono stati i seguenti: in primo luogo la mancanza di serietà e collaborazione dimostrata dal grafico al quale ci eravamo rivolti in precedenza ci hanno spinti a rivolgerci altrove; in secondo luogo abbiamo constatato all’unanimità che la precedente copertina rappresentava semplicemente una piccola parte di quello che avevamo intenzione di trasmettere. Il risultato è stato una nuova copertina che pur essendo meno immediata rispetto alla precedente riassume in sé tutte le sfaccettature di questo nostro primo lavoro.
Ho apprezzato molto il fatto che il testo di “Horror for my Eyes” parli dei mali e dei vizi della decadente società che ci circonda, mentre altre band non sono così sensibili in materia e creano testi più personali, senz’altro validi, ma meno utili allo scopo di cui sto per parlarvi.
Trovo indispensabile, infatti, che l’heavy metal educhi l’ascoltatore, spesso giovanissimo e bisognoso di esempi da seguire, alla possibilità di un mondo migliore, visto non dalla prospettiva tradizionale - spesso connivente, che ci mostrano televisioni e giornali - ma da un altro punto di vista, come quello di buona parte dei metallari (scrivo “buona parte” perché purtroppo c’è anche una minoranza di “metallari” con le stesse idee dei discotecari e, quindi, del potere, che ci ha sempre ostacolati e continua a farlo) c’è chi dice che a fare troppo i difficili si diventa noiosi, ma io, per quello che vale la mia modesta opinione, vi esorto, senza alcuna esitazione, nel continuare a percorrere la difficile strada della diversificazione, della non omologazione e della denuncia sociale.
Risposta: E’ fuori di dubbio che la nostra musica non prescinde non prescinderà in nessun modo da queste tematiche: riteniamo che la musica, oltre ad essere fonte di piacere e debba essere soprattutto uno strumento utile all’educazione e alla riflessione sui problemi del mondo che ci circonda.
Come vi siete trovati a registrare presso i Nèfeli Studio di Caltanissetta?
Risposta: Non avremmo potuto chiedere di meglio; Antonino, il proprietario dello studio di registrazione ha dimostrato non solo grande disponibilità, simpatia e spirito di collaborazione, ma anche competenza e professionalità assoluta anche per degli autentici rompiscatole come noi!
A giudicare dalle note che ho ascoltato, tradizionali, senza per questo risultare poco attuali, siete abbastanza vicini a quella che si può definire “vecchia guardia”; vi è mai capitato di sentirvi dire dagli stessi metallari - a mio parere, falsi metallari - che siete superati o non aggiornati ai tempi solo perché suonate thrash?
Risposta: Senza dubbio, soprattutto per quanto riguarda il nostro terzo pezzo, quello intitolato “RIP”. Nessuno avrebbe difficoltà ad individuare una forte influenza heavy metal in esso, ma studiandolo più a fondo è anche possibile rintracciare altre influenze. Il nostro primo lavoro è il risultato di un processo di maturazione verso uno stile nostro al 100%. Sarà infatti possibile constatare la differenza, che non consiste un distacco totale dal primo demo, già dai prossimi pezzi già in cantiere
Che intenzioni avete per il futuro? Alcuni concerti in Sicilia, un minitour verso altre regioni o pensate di sviluppare le idee del demo, utilizzandole per un album completo?
Risposta: Abbiamo già iniziato da aprile a muoverci all’interno del contesto regionale suonando in giro per la Sicilia. Ovviamente speriamo che questo sia l’inizio di una carriera musicale. Inoltre ci auguriamo di ottenere un contratto con una casa discografica e di allargare i nostri fronti oltre la Sicilia e, perché no, anche fuori dalla penisola.
Come vedete la scena internazionale, in ambito thrash ed in generale?
Risposta: Riteniamo che essa sia ancora ferma a gruppi come Slayer, Metallica etc...
Questi, pur essendo considerabili pietre miliari del settore non potranno rappresentare per altri quarant’anni l’intero mondo del thrash metal.
Va anche precisato che le nuove generazioni non sempre si rivelano all’altezza di continuare quello che questi “miti” hanno iniziato. Solo se il pubblico dimostrerà maggiore apertura verso le nuove proposte, le quali dovranno sforzarsi di proporre del materiale interessante, si potrà sperare in un ritorno alla ribalta di questo genere. Quello che noi ci proponiamo è proprio questo.
Mi piacerebbe che voi deste qualche suggerimento ai lettori di TrueSicilia, relativamente ad alcuni nomi di gruppi italiani che stimate particolarmente, di qualunque settore, sia amici vostri, anche non molto famosi, che formazioni più conosciute che per voi hanno un certo valore.
Risposta: Abbiamo avuto il piacere di constatare che nell’ambito underground siciliano sono presenti band potenzialmente valide. Un esempio potrebbe essere costituito dai Dark secret, death band nissena, e dagli Urto, thrash band trapanese.
In che condizioni versa, a vostro parere, la scena metallara siciliana, dal punto di vista del supporto tra le band, dei locali adibiti a suonare, degli studi di registrazione specializzati, oppure da altri fattori che vi sembra interessante evidenziare?
Risposta: Per quanto riguarda il rapporto tra le band è possibile evidenziare una sincera solidarietà tra di esse. Non possiamo dire lo stesso riferendoci ai locali; non è raro che essi si dimostrino molto poco disponibili a collaborare con le band metal della zona, soprattutto a causa del genere musicale suonato. Inoltre in quei pochi locali disponibili si riscontrano carenze a livello di spazio e di attrezzature. A proposito degli studi di registrazione, invece, non possiamo fornire un giudizio esauriente, data la nostra giovane formazione.
E’ risaputo che gli spazi in Sicilia, salvo rare eccezioni, sono scarsi numericamente e qualitativamente miseri, visto che i locali sono tipicamente destinati ad altri generi musicali, che hanno molto più spazio perché non danno fastidio al falso perbenismo del potere, a cui conviene mantenere ignoranza, arretratezza e pregiudizi. Guarda caso, nell’Italia settentrionale, dove questo stato di cose non è così aggravato, trovare un gestore di un pub qualunque che fa suonare un gruppo thrash non è una cosa così difficile come è, invece, dalle nostre parti, dove molti gestori, per partito preso, fanno suonare tutti, tranne i musicisti heavy metal. Siete d’accordo o dalle vostre parti l’aria è più respirabile?
Risposta: D’accordissimo! Dalle nostre parti il metal è quasi visto come un tabù, legato a tradizioni come il satanismo e al sangue. Quasi nessuno invece si accorge che sono proprio la mentalità medievale e la grande ignoranza della gente ad essere i veri tabù per questo genere musicale.
Un mesetto fa un ragazzo di Malta ha scritto sul forum di TrueSicilia, chiedendo alcune notizie che gli interessavano. Il forum, purtroppo per noi dello staff, che lo vorremmo più vivo, pulsante di idee e proposte per lo sviluppo della nostra scena, è un po’ trascurato dagli utenti, non so per quale motivo, visto che il guestbook era molto affollato, specie quando occorreva criticarci per stupidaggini.
Ho proposto al nostro lettore, comunque, di spargere la voce dell’esistenza di TrueSicilia tra i suoi conoscenti, in modo da organizzare degli scambi di gruppi tra le due isole, facendo suonare formazioni maltesi da noi e mandando a Malta le band siciliane interessate a delle minitournee. Naturalmente, occorrerebbe prima creare la rete di contatti tra i gruppi stessi (non ci vuole molto sfruttando i MySpace o i forum) ed in seguito organizzare qualche concerto, ad esempio, con tre formazioni maltesi e tre siciliane, magari di settori diversi: si otterrebbe così un festival decente, da tenersi, sempre per fare un esempio, alternativamente una volta in Sicilia ed una volta a Malta, da far crescere nel corso degli anni, fino ad arrivare a portare un gruppo di fama internazionale nel profondo sud. Malta, in fondo, ha la nostra stessa fame di concerti ed i nostri stessi problemi logistici, ma, essendo di tradizioni anglosassoni, ne ha molti di meno dal lato dell’eterno ostacolo politico-mafioso-clericale, settori di potere spesso in combutta tra loro o addirittura coincidenti.
Tutto ciò, ovviamente, non dipende da me, che non ho esperienze organizzative: l’unica cosa che posso fare in proposito è agire da tramite, rendendovi nota la faccenda. Interesserebbe, a voi o a qualche gruppo di vostri conoscenti, qualche concerto a Malta? Secondo me, è una proposta interessante, non certo perché è una mia idea, ma perché potrebbe segnare una svolta per la scena isolana, unendo ai nostri sforzi l’appoggio delle numerose band esistenti a Malta. In fondo, se suonassero i Testament a Malta, sarebbe sempre più vicino che recarsi a Roma, Bologna o Milano, no?
Risposta: Sarebbe un’idea favolosa. Un gemellaggio tra le band maltesi e quelle siciliane rilancerebbe in maniera decisiva lo scenario meridionale agli occhi di tutti. Non è certo un caso che le band maggiori scelgano come meta città di rilievo come Bologna, Milano e altre. In quei luoghi lo scenario metal è più all’avanguardia rispetto al nostro. Per questa vostra proposta avrete tutto il nostro supporto: faremo di tutto affinché ciò si realizzi.
Ragazzi, per ora può bastare: vi ringrazio molto per la disponibilità e per l’interesse dimostrato verso il nostro sito e vi chiedo un saluto per i seguaci di TrueSicilia.
Risposta: Grazie a voi per l’interesse dedicatoci e ci auguriamo di essere nuovamente vostri ospiti. STAY METAL!!!!
Intervista a cura di Giuliano Latina
Recensione vista 127 volte